Ecco due nuovi paesi protagonisti della rubrica del mensile di Eventi Venetando dedicata ai campanili del Quartier del Piave e della Vallata.

Follina e il campanile della meravigliosa abbazia medievale e quello dell’Antica Pieve di San Pietro di Feletto con un breve riferimento al campanile di Rua di Feletto in un fil rouge che lega i due comuni attraverso i monaci camaldolesi.

Con questo articolo arriviamo al giro di boa della nostra rubrica che potete seguire nel nostro mensile ad ogni nuovo appuntamento, e presto anche nella rubrica creata in collaborazione con QdPnews!

I campanili del comune di Follina

Di Enrico Dall’Anese

Foto di Luigi Dorigo (Fotoclub Sernaglia)

La poderosa torre campanaria dell’abbazia di Follina è inserita, secondo l’architettura cistercense, nella costruzione stessa della chiesa, all’incrocio della navata centrale col transetto, ed è incorporata nel muro perimetrale.

Con i suoi 30 metri di altezza sovrasta tutto il complesso abbaziale.

Lo schema è quello del campanile romanico: a pianta quadrata con parametro di pietra in basso, e poi di mattone, con divisioni orizzontali a diversi piani, realizzate a cornici pensili di cotto.

La parte superiore della cella campanaria ha per ognuno dei quattro lati una grande bifora con colonnina di pietra bianca.

Il colmo della cella campanaria è lavorato intorno da un fregio di archetti pensili in cotto, che spiccano in una fascia bianca.

Il tetto è basso a quattro displuvi, e quindi senza slancio, secondo i moduli dei campanili romanici.

La costruzione della torre è senz’altro anteriore a quella della chiesa trecentesca e fu completata poco prima del 1268, anno di costruzione del chiostro.

Come è noto, infatti, la basilica attuale fu iniziata dall’abate Gualtiero nel 1305 e completata dall’abate Nordio nel 1335, ma fu preceduta da un’altra chiesa dei cistercensi, terminata appunto verso il 1268.

Sul lato sud della torre spicca il quadrante del grande orologio seicentesco dovuto ai monaci camaldolesi.

Le cinque campane sostituiscono dal 1921 le tre originarie, asportate dagli austriaci durante l’anno di occupazione nemica.

Nell’ambito geografico del comune di Follina spicca anche il caratteristico campanile di Valmareno. Fu completato nel 1848, come ricorda la scritta in latino: “Una manu faciebat opus, altera gladium tenebat Marenensium virtus 1834-1848”.

Campanili Valmareno
Foto dalla pagina Facebook della Pro Loco Valmareno

E’ proprio il caso di dire che si tratta di un’autocelebrazione “campanilistica”: “Il valore dei Marenesi con una mano costruiva l’opera, con l’altra brandiva la spada”.

I campanili del Comune di San Pietro di Feletto

Di Enrico Dall’Anese

Un bellissimo scatto di Nevio Leone Presti (Fotoclub Sernaglia)

Il primo nucleo della splendida Pieve di San Pietro risale ai secoli precedenti il compiersi del millennio cristiano.

Nel 1200-1300 la chiesa andò assumendo la forma attuale. Fu decorata da pregevoli affreschi e furono ingrandite le feritoie che permisero il filtrare di luce più abbondante nelle navate. Fu anche aggiunto il grande porticato.

In questo contesto, secondo gli storici, fu innalzato anche il campanile. La pigna molto probabilmente fu aggiunta più tardi, dopo il Trecento, a imitazione della monumentale torre campanaria di Aquileia. Sappiamo infatti che spesso Friuli e Veneto si ispiravano in quell’epoca ai modelli del patriarcato di Aquileia.

Ci si chiede però come mai una Pieve così antica sia rimasta fino al 1300 senza un campanile.

Qualcuno esprime l’ipotesi che una torre campanaria fosse presente anche in epoca precedente e sia stata in parte abbattuta dal tremendo terremoto seguito, tragedia nella tragedia, alla spaventosa peste nera del 1348.

Il campanile attuale sarebbe quindi il rifacimento o il restauro del precedente. Drammatica fu la sorte per le genti del Feletto con la loro stupenda Pieve che crollò di nuovo durante il terremoto del 29 giugno1873 causando 38 vittime tra i fedeli.

Molto più recente è il campanile di Rua, elevato a fine Ottocento in concomitanza con l’avviamento dei lavori della chiesa.

Nel 1882 fu demolita la piccola torre campanaria dell’eremo camaldolese e per qualche tempo si ebbe un “campanile” provvisorio di legno.

Il nuovo campanile fu inaugurato nel 1886, costruito incroda calcarea del Feletto, sotto la direzione del capomastro Bortolo da Riz di Tarzo, un uomo che, come tramanda lo storico don Nilo Faldon, valeva come “un architetto ed un ingegnere messi insieme”.

La Parrocchiale di Rua di Feletto e il campanile

Vi collaborarono nomi illustri del tempo, come l’ingegner Chisini e il signor Giambattista Rupolo. Per le pietre della cella campanaria lavorarono assiduamente gli scalpellini di Fregona e quelli del rinomato laboratorio Possamai di Solighetto. Numerosi furono anche gli scalpellini ed i muratori di Rua e San Pietro.

VIAEnrico Dall'Anese - Debora Donadel
Articolo precedenteArtigianato Vivo: ritorna la kermesse più attesa a Cison di Valmarino
Articolo successivoGrande successo del Festival “La Musica nel Sacro”