La storia

Era il 1991 quando il Gruppo Giovani di Mosnigo ebbe l’idea di organizzare la “Contrada dei Vecchi Mestieri” in quella che era una via che sembrava essersi fermata nel tempo.

Via Francia prende in realtà il nome da uno dei due cortili di quella che ancora adesso è via Conti. Si è finito con l’identificare l’intera via con il nome di quel cortile tralasciando quello reale!

Ai cortili si affacciavano circa quindici nuclei familiari che abitavano la via secondo uno schema che, in passato, era una regola nella planimetria di Mosnigo e che probabilmente richiamava all’antica centuriazione romana. Ogni abitazione disponeva, esternamente, di un piccolo portico, di una stalla e di un gabinetto; il cortile invece era comune a tutte le abitazioni.

Col passare degli anni, nelle altre vie, i proprietari, spesso fratelli o cugini, divisero le proprietà e quindi anche i cortili.

Via Francia è l’unica rimasta pressoché intatta anche se, dove abitavano quindici famiglie numerose, ora ne restano sei per un totale di circa quindici persone!

La “Contrada dei Vecchi Mestieri”, dopo uno stop di tre anni, venne riscoperta e ravvivata dalla Pro Loco che la portò avanti fino al 2008. Sia nel Gruppo Giovani, prima, che nella Pro Loco, dopo, c’era, però, già il seme di quella che sarebbe poi diventata l’Associazione CIS di Mosnigo.

Foto tratta dal sito Moriago Racconta

L’Associazione CIS

Nata nel 2012 (il prossimo anno festeggerà quindi il decennale) si propose fin da subito di ravvivare nuovamente quel borgo antico.

Ma cosa vuol dire CIS?

I cis sono le rane che si trovano lungo i fossi e i prati tra i Palù di Mosnigo, non le rane comuni ma bensì le rane agilis, anche dette rane rosse, meno rumorose e molto diffuse e talmente caratteristiche da diventare blasone popolare che identifica gli abitanti del paese detti, appunto, i cis da Mosnigo. (Di blasoni e detti popolari ne abbiamo ampiamente parlato qui!)

Ma CIS è anche un acronimo di Cultura-Informazione-Storie

Dal sito ufficiale dell’associazione:

Cultura: cultura nostra, in special modo quella che va perdendosi e che da sempre se ne sta silente ma presente. Trasparente. Quasi un velo che protegge le nostre tradizioni, i nostri piccoli saperi locali.

Informazione: intesa come la voglia di comunicare, trasmettere e condividere ciò che tutti conserviamo, il nostro sapere ed il nostro ricordare, un bene prezioso che facciamo crescere ogni giorno dentro di noi e che non varrebbe nulla se li rimanesse.

Storie: storie di uomini e di paesi, di usanze e di ricordi, di posti e luoghi che solo chi vive può capire. E spiegare.

Proprio su questo ultimo punto si è voluto soffermare Terenzio Gambin, uno dei fondatori e vicepresidente dell’associazione: —Sono le storiE, non la storia, gli aneddoti, le piccole vicende quotidiane, le storie che si raccontavano, proprio quelle del “contame ‘na storia”.

La Rassegna dei Presepi

Via Francia è diventata fin da subito la cornice ideale per molte iniziative di recupero culturale e di tradizione popolare, dalla seguitissima “Rassegna dei dialetti” alla “La Festa Pirolona” fino alla celebre “Rassegna dei Presepi” che trasforma l’intera via in una straordinaria raccolta di Presepi di ogni tipo e forma. 

Pensate che nel 2012 sono partiti con una ventina di presepi e quest’anno, alla nona edizione, ne contano un’ottantina!

Molti presepi vengono allestiti direttamente in via Francia, altri vengono donati e installati tra gli attrezzi, nelle stalle, sotto i vecchi portici, tra le aiuole…

Da qualche anno delle volontarie si adoperano ad abbellire la via con addobbi creati appositamente, rendendo ancora più suggestiva l’atmosfera.

—È un vero e proprio lavoro di squadra— ci tiene a dire Terenzio— c’è chi si occupa della parte burocratica, chi della manovalanza, chi del sistema elettrico, chi degli addobbi.

Il resto dell’anno…

Del resto questo vale per tutto l’anno, da sempre. L’associazione si occupa di tutelare e conservare la via in accordo con i privati che hanno concesso, in comodato d’uso, le loro proprietà: portici, stalle e, appunto, il cortile.

Un vero e proprio museo contadino a cielo aperto. Molti attrezzi che si vedono esposti sono stati trovati nel posto, molti altri sono stati donati, altri ancora aspettano in una stanza di trovare una collocazione. L’associazione viene spesso contattata da persone che vogliono donare degli oggetti: sanno di trovare qualcuno sensibile al valore e al recupero della storia popolare.

È proprio in questa direzione che si muove l’associazione, cercando di organizzare iniziative mossi da: “La voglia di apertura, di ritrovarsi in momenti colorati di spontaneità; di ricordare antiche sensazioni…di costruire momenti tra tradizione e futuro”.

Conservare e valorizzare sono anche gli imperativi che legano l’associazione all’intero territorio, in primis ai Palù, i campi chiusi da fossi e siepi che costituiscono un’importante quanto unica riserva di biodiversità di flora e fauna. (Un nostro articolo a proposito lo trovate proprio qui!).

Recentemente, i Palù, e anche Via Francia, sono apparsi sugli schermi di Rai 3 in una puntata di Geo & Geo dedicata al Quartier del Piave, da Vidor, passando per Mosnigo e i Palù e le colline del patrimonio Unesco.

Il 16 gennaio, l’Associazione Cis sta organizzando una giornata speciale per dare la possibilità di vedere la puntata di Geo presso il Centro Polifunzionale di Mosnigo. A breve ci daranno conferma e dettagli dell’evento: stay tuned!

Intanto non vi resta che visitare la rassegna dei presepi che si aprirà domenica 19 dicembre, alle 11 e 15, con la benedizione e partenza da Piazza Albertini accompagnati dal suono delle zampogne.

Ricordiamo che l’ingresso è libero e gli orari di apertura sono i seguenti:

dal 19 dicembre al 9 gennaio – Festivo 10.00-20.30 – Feriale 14.30-20.30

dal 10 al 30 gennaio – Sabato 14.30-20.30 – Domenica 10.00-20.30

Raccontateci nei commenti se avete già visitato questo angolo suggestivo del Quartier del Piave la Rassegna dei Presepi o se avete in programma di andarci in questi giorni!

VIADebora Donadel
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