Il rosso Brandolini, la storia del territorio e dei suoi abitanti
Avete presente le case coloniche rosse disseminate nel nostro territorio?
E’ il rosso Brandolini, ed è il colore che i signori della vallata volevano per le case dei mezzadri.
Anche se la parola “mezzadri”, in questo caso, è quasi un eufemismo: in realtà, il regime imposto dalla potente famiglia, restò fino al dopoguerra, molto simile a quello feudatario. Le famiglie dei mezzadri erano costrette a cedere una parte consistente del frutto del loro lavoro, rimanendo con poco per sopravvivere.
Molto spesso in queste grandi case coloniche vivevano famiglie di 40/50 persone, i capostipiti con figli e nipoti e relative famiglie. A ogni nucleo familiare (in dialetto: colmel) era concessa una camera, la grande cucina, invece, era in comune (si usava mangiare a “turni”: prima gli uomini, poi le donne e i bambini); a lato dell’abitazione c’era la stalla e sopra, il fienile.
Tutti lavoravano nei campi e nelle rive, i più “ricchi” avevano qualche mucca e qualche gallina. Tutti i rischi e i pericoli erano a carico dei mezzadri; i guadagni sempre assicurati ai conti.
E questo fino al 1958 quando i terreni furono messi in vendita: i più fortunati riuscirono a comprare terre e case che coltivavano e abitavano da decenni. Altri, avendo già trovato occupazione nelle aziende sempre più numerose, trovarono altre sistemazioni, abbandonando del tutto, o quasi, la vita agreste.
Questa forma di mezzadria feudale è solo un ricordo che qualche anziano racconta, sottolineando, con piglio astioso, che la nobiltà dei conti fu oscurata dalla loro cupidigia…
E restano le case rosse, di un rosso che, tra l’altro, è difficilmente riproducibile perché ottenuto da coppi frammentati, ma talmente caratteristico che nel comune di Cison di Valmarino vige, dal 2015, un’ordinanza comunale per la quale le case di questo colore non possono essere ritinteggiate se non con lo stesso rosso.
L’uso del rosso (e del bianco per i profili), ricordiamolo, è ricondotto ai colori dello stemma dei Brandolini, retaggio delle origini dei conti, provenienti da Forlì e Bagnacavallo (Ravenna).
Entrambi questi paesi, infatti, hanno i loro gonfaloni rossi e bianchi, con il rosso predominante, proprio come la famiglia Brandolini.
Debora Donadel