La cura del territorio: scopriamo il Piano di Gestione.

Fulvio Ervas, come il protagonista del suo libro “Finché c’è prosecco c’è speranza” (divenuto film di successo), è convinto che “Il buon vino esiga buona terra”. All’indomani del riconoscimento Unesco, infatti, affermava che “La buona terra è intesa come amore, cura, rispetto del tempo. Pennelli da pittori, non caterpillar che distruggono. Ed è questo che sogno per il futuro Unesco delle collline del prosecco Superiore”.

Ed è proprio nel senso della tutela e della conservazione che la Convenzione Unesco esige, dal 2002, che l’inclusione di nuovi siti nella lista dei Patrimoni dell’Umanità sia subordinata alla predisposizione dei Piani di Gestione.

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Il Piano di Gestione è uno strumento utile per la conservazione, la tutela e la valorizzazione dell’intero patrimonio. Gli scopi principali di tale Piano sono: assicurare e conservare l’eccezionale valore universale (OUV) del sito, assicurare un’efficace protezione e tutela del bene, garantendo la sua trasmissione alle generazioni future, e promuovere progetti di tutela e valorizzazione coordinati e condivisi dai vari soggetti e realtà operanti nel territorio.

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Il 22 gennaio del 2020, presso la scuola enologica “Giovanni Battista Cerletti” di Conegliano, è stato firmato l’atto costitutivo dell’associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, associazione che attuerà il Piano di Gestione.

Firmatari e anche fondatori: il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio Treviso-Belluno-Dolomiti e presidente Unioncamere Veneto, Innocente Nardi per il Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg, Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso e Stefano Soldan, sindaco di Pieve di Soligo e rappresentante dell’Ipa “Terre Alte della Marca Trevigiana”.

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Il consiglio di amministrazione dell’associazione è formato dal presidente Marina Montedoro (Direttore Coldiretti Lombardia), Silvia Mion (H-Farm) Giuseppe Maset (Sindaco di San Fior), Vincenzo Sacchet (Sindaco di Tarzo), Ivo Nardi (Assindustria Veneto Centro) e Lodovico Giustiniani (Presidente Confagricoltura Veneto).

L’associazione risponderà a un referente del Sito Unesco, affiancato da un Comitato Scientifico, organo consultivo costituito da esperti e membri nominati dalla Regione del Veneto, dal Ministero dei Beni Culturali e dal Ministero dell’Agricoltura. Il parere del Comitato Scientifico sarà obbligatorio quando si tratterà di definire gli obiettivi del Piano di Gestione e indicare le priorità degli interventi.

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La fase operativa è stata purtroppo brutalmente interrotta dalla pandemia che ha coinvolto tutto il mondo. Ma l’obiettivo per il quale si sta lentamente ripendendo a lavorare rimane saldo e comune a tutti: progettare un’immagine coordinata del paesaggio culturale a marchio UNESCO e realizzare un sistema turistico sostenibile che viva 365 giorni l’anno.  

Il governatore Zaia all’atto della costituzione dell’assemblea ha sottolineato che l’urbanistica sarà uno dei primi temi a essere affrontato al fine di adeguare gli strumenti di pianificazione attuali ai valori UNESCO; che è necessario puntare su un turismo sostenibile ed esperienziale, leve capaci di attrarre in queste terre visitatori da tutto il mondo, che potranno così riconoscere il valore.

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