Ci meravigliamo di fronte alle sofisticate e audaci tecniche dei ladri di oggi. Ma anche un secolo fa in fatto di audacia i ladri non erano da meno.

LADRI D’ALTRI TEMPI – UN ASSALTO ALLA LATTERIA DI SOLIGO

Ci meravigliamo di fronte alle sofisticate e audaci tecniche dei ladri di oggi.

Ma anche un secolo fa in fatto di audacia i ladri non erano da meno.

Portiamo l’esempio dell’assalto alla fiorente Latteria di Soligo, avvenuto nella notte del 21 gennaio 1927.

La banda è ben organizzata.

Muniti dei ferri… del mestiere i ladri scelgono per l’ impresa le ore più buie di una notte piovosa.

Giungono sul posto addirittura con due automobili (siamo nel 1927!), scavalcano il muricciolo di cinta, salgono sul tetto e vi praticano un foro.

Uno dei lestofanti si cala nella stanza della Direzione e divelle l’inferriata di una finestra aprendo il varco ai complici.

anteprima ladri

Padroni ormai del campo, i “compari” innestano e fanno brillare una dopo l’altra, sotto la base della cassaforte, tre cartucce di dinamite.

Provocano così lo sventramento del primo sportello, quello più resistente.

Quindi con un trapano acuminato aprono il secondo sportello e si impadroniscono di quasi tutto il tesoro: 68 mila lire in biglietti di banca!

Poi in tutta fretta scompaiono.

Un magra figura ci fa il custode della latteria, svegliato dalle esplosioni della dinamite.

Impaurito non osa affrontare i delinquenti e si chiude a chiave nella sua stanza.

Brava invece la polizia che inizia subito le indagini e in breve tempo riesce ad acciuffare tre dei presunti furfanti, tre pregiudicati di Pieve di Soligo.

Del resto, “nessun delitto è perfetto”: uno dei tre, tal Collodet, aveva lasciato nella stanza del saccheggio l’impronta dei piedi.

Questo articolo, a cura di Enrico Dall’Anese, è tratto dal mensile di Eventi Venetando di giugno 2018.

Produzione Latteria di Soligo
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