In questi giorni a Soligo si festeggiano i santi Vittore e Corona.

Vediamo innanzitutto chi erano questi santi…

I santi Vittore e Corona

Vittore era un legionario cristiano sulla cui provenienza vi sono diverse ipotesi: Cilicia, Otricoli o Feltre. Fu condannato a morte tra il 168 e il 171 per non aver rinnegato di essere cristiano. Fu ucciso dopo terribili torture (secondo la tradizione: “gli furono spezzate tutte le giunture del corpo; fu gettato e lasciato per tre giorni in una fornace ardente; un mago gli mise per due volte nel cibo un potentissimo veleno […]; gli fu versato olio bollente in bocca e su tutta la persona; fu disteso sull’aculeo e gli furono bruciate le carni nude con fiaccole; gli fu messa in bocca calce viva mista ad aceto; fu accecato con acute punte, poi gli furono strappati gli occhi; fu sospeso dall’alto con il capo in giù per tre giorni; fu scorticato vivo…”

Molti dei presenti si convertirono alla vista del miracolo e intinsero dei panni nel latte per conservare una reliquia del martire.

Per questo furono accolti nel Martirologio Romano il 14 maggio: “In Siria, santi Vittore e Corona, martiri, che subirono insieme il martirio.”

Ma allora, se la ricorrenza canonica è quella del 14 maggio, come mai le celebrazioni di Soligo, ma anche di Feltre e molti altri paesi del trevigiano e bellunese, si svolgono a settembre?

La traslazione

Perché, in questo caso si celebra la traslazione e l’arrivo dei corpi dei martiri a Feltre, una data comunemente chiamata di San Vetoret. Infatti il culto dei santi Vittore e Corona si sarebbe affermato in questa zona in epoca posteriore alla traslazione di Siracusa a Venezia nel secolo IX, o meglio dal successivo passaggio da Venezia a San Vittore presso Feltre nel tardo secolo XI.

Tuttavia, sulla traslazione dei corpi dei santi Vittore e Corona esistono diverse versioni e diversi siti che ne rivendicano le reliquie: Osimo, Otricoli e ovviamente Feltre.

C’è da dire che degli studi condotti dall’Università di Padova hanno rivelato che i corpi custoditi a Feltre apparterrebbero realmente ad individui nati attorno al secondo secolo e vissuti in oriente e questo darebbe maggior credito alla versione feltrina.

E quindi…

La leggenda

Secondo i racconti tramandati di generazione in generazione, i cavalli che trasportavano i corpi dei due santi, giunti ai piedi del monte Miesna, si impuntarono e, nonostante le preghiere, non ci fu verso di far loro proseguire il cammino. Provvidenziale risultò allora l’intervento di una vecchietta che, dopo una visione di san Vittore, attaccò al carro le sue vacchette che lentamente salirono il pendio del monte per fermarsi là dove ancora oggi sorge il Santuario del XI secolo.

La chiesa dei santi Vittore e Corona a Soligo

La chiesetta di Soligo, sicuramente più modesta dell’imponente santuario di Feltre, è comunque un piccolo gioiello risalente al 1240 (data di cui si ha la prima attestazione della sua esistenza) e restaurata nel 2003.

Nel suo interno sono conservate opere che richiamano la vita di San Vittore e la pala che raffigura la Madonna col Bambino in gloria e i Santi Vittore, Corona e Liberale.

Lo scorso anno, sempre durante le celebrazioni dei santi, fu inaugurato il restauro della bellissima statua della Madonna della Salute.

La magnificenza di questa (rarissima) statua va di pari passo con il mistero legato alla sua origine. Non si conosce né l’artista né l’epoca della sua realizzazione anche se si presume che risalga al tardo 1600 o inizio 1700, viste le notevoli somiglianze con la statua conservata all’interno della Basilica della Madonna della Salute di Venezia e scolpita dall’artista fiammingo Just Le Court, morto a Venezia nel 1679.

L’importante restauro della statua è stato offerto dalla famiglia di Giordano Nardi e del fratello Angelo in ricordo degli zii: monsignor Silvio Padoin, vescovo di Pozzuoli, e don Giacinto oltre alla mamma Oliva.

Il programma del Soligo Fest – Festeggiamenti dei Santi Vittore e Corona lo trovate come al solito qui e tutti gli aggiornamenti nelle pagine Facebook e Instagram della Pro Loco Soligo e di Eventi Venetando.

VIADebora Donadel
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