Lunedì 8 dicembre si è inaugurata ufficialmente la 28ª edizione della Mostra di Presepi al Molinetto della Croda, una tradizione amatissima che accompagnerà i visitatori fino all’8 febbraio 2026.

Un appuntamento che ogni anno scalda il cuore, ma che in questa occasione assume un valore ancora più profondo: la riapertura, infatti, non era affatto scontata dopo i gravissimi danni subiti dal sito e da tutta l’area circostante durante l’alluvione del 24 luglio.

Dopo l’alluvione del 24 luglio

Il pomeriggio del 24 luglio la Marca fu colpita da una violenta ondata di maltempo. Il torrente Lierza, solitamente tranquillo, si trasformò in pochi minuti in un fiume impetuoso: detriti, acqua e fango invasero l’area del mulino, travolgendo la storica balaustra in legno e danneggiando percorsi, spazi verdi e strutture.

Le immagini della piena, divenute virali, mostrarono tutta la fragilità ma anche la forza di un luogo che da sempre incanta visitatori e fotografi. Per settimane il Molinetto rimase inaccessibile, e solo il 26 settembre venne revocata l’ordinanza di chiusura al pubblico. Non si trattò però di una vera e propria riapertura: il sito era ancora in pieno recupero e molti interventi erano in corso o da programmare.

Il Molinetto, che in estate ospita la mostra “El muin de na òlta”, gli eventi serali di Molinetto della Croda By Night, e in autunno la rassegna “Il mulino e il suo tempo”, ha dovuto rinunciare a buona parte della stagione. La riapertura parziale è potuta avvenire solo a ottobre grazie a un importante lavoro di squadra.

La voce dei volontari: “Ripartire è stato complicato ma necessario”

Abbiamo chiesto all’Associazione Molinetto della Croda cosa abbia significato rialzarsi dopo una devastazione simile.

Roberto Morgan, vicepresidente, ci ha spiegato che oltre agli ingenti danni materiali – dalla staccionata al ponte, dagli interni del mulino fino all’intera area esterna dove panche e tavoli sono stati letteralmente trascinati via – grande impegno è stato necessario anche sul piano burocratico.
Un sito così delicato coinvolge più enti: dal Genio Civile, al Comune fino, naturalmente, ai volontari, che hanno fatto pressione affinché i lavori venissero eseguiti il prima possibile.

L’associazione si è impegnata a ripristinare una staccionata provvisoria, così da poter consentire almeno una riapertura parziale in autunno.
“La passerella sopra il molino non era ancora sistemata – racconta Morgan – ma dovevamo ridare vita al sito e soprattutto dimostrare che il Molinetto può ripartire anche dopo una ferita così profonda”.

Tra i volontari più attivi c’è Genny Lorenzon, storica consigliera dell’associazione, che da mesi lavorava ai contatti e alle preselezioni dei presepi da esporre per l’edizione natalizia.

L’alluvione —ci ha raccontato— ha rallentato, scoraggiato, persino fatto temere il peggio, ma non ha fermato la volontà di riportare al Molinetto la magia che ogni anno richiama centinaia di visitatori.

Oggi, per fortuna, si può dire che la normalità è quasi completa: il mulino è agibile, la staccionata è stata rimessa in sicurezza, il ponte è nuovamente praticabile.

Restano alcuni dettagli da rifinire, ma tutto sarà sistemato “in corso d’opera”.

La Mostra di Presepi 2025-2026: un percorso tra arte, fede e tradizione

L’edizione di quest’anno accoglie il pubblico con una trentina di presepi, di diverse tipologie, materiali e dimensioni. Ogni creazione è installata con cura nei locali interni del mulino, uno spazio che – con la sua atmosfera d’altri tempi – esalta la suggestione di ogni opera.

I presepi sono frutto del talento di artisti, appassionati e artigiani, e dell’instancabile dedizione dei volontari che hanno allestito ogni ambiente con precisione e sensibilità.
All’esterno, l’area è liberamente visitabile ed è arricchita da luci a tema, per un percorso che diventa particolarmente affascinante nelle ore serali.

Orari di apertura

Mostra interna (area esterna liberamente accessibile):

  • Venerdì e sabato: 10.30–12.30 e 15.00–18.00
  • Domenica e festivi: 10.30–18.30

N.B. Gli orari potrebbero variare in base alla disponibilità dei volontari.

Curiosità sul Molinetto della Croda

Per chi visita la mostra per la prima volta, o per chi vuole conoscere meglio questo luogo unico, ecco due brevi curiosità tratte dalla storia del sito (puoi approfondire nell’articolo dedicato su Eventi Venetando):

Un mulino scolpito nella roccia

Il nome “della Croda” deriva dalla roccia viva—la croda—su cui il mulino è parzialmente costruito. Questa particolarità lo rende uno dei mulini più pittoreschi e fotografati del Veneto.

Un luogo di lavoro, arte e memoria

Oltre a macinare farine fino agli anni ’50, il mulino è stato anche luogo di incontri, racconti popolari, mestieri e tradizioni. Oggi è un presidio culturale gestito con passione dall’associazione, che ne custodisce struttura e storia.

Un invito a vivere la magia della Mostra di Presepi del Molinetto della Croda

La Mostra di Presepi al Molinetto della Croda non è soltanto un’esposizione: è un simbolo di rinascita, resilienza e della forza della comunità che ama e difende questo luogo.

Per ulteriori dettagli su giorni, orari e aggiornamenti, visita il sito di Eventi Venetando e segui la pagina Facebook dell’Associazione Molinetto della Croda.

VIADebora Donadel
Articolo precedenteStelle a Natale 2025 a Cison di Valmarino: mercatini, atmosfera e tradizione in uno dei borghi più magici del Veneto