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09 Ottobre 2021 - 21 Novembre 2021
Cultura e Spettacolo

Mostra di pittura di Paolo Del Giudice: "Per grazia ricevuta"

Mostra personale di pittura di Paolo Del Giudice  Per Grazia Ricevuta. Dipinti dal 1972 al 2021 dedicati alla Madonna della Salute.

Galleria dell’Eremo - Sede Municipale in Rua di Feletto (TV), via Marconi, 3
Comune di San Pietro di Feletto - Assessorato alla Cultura

Presentazione di Corrado Castellani

Inaugurazione: sabato 9 ottobre alle ore 17,30.
Finissage: domenica 21 novembre, Festa della Madonna della Salute, ore 11.

Orario di apertura: dal lunedì al venerdì 9.00-13.00; martedì e giovedì anche 14.00-18.30, sabato 9.00-12.00, domenica 15.30-18.30

Ingresso libero - Nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19

Per informazioni: tel. Uff. Cultura 0438.486117 – 3938583787 – e-mail galleriadelleremo@gmail.com – www.galleriaeremo.it

Paolo del Giudice espone alla Galleria dell’Eremo di Rua di Feletto (TV) una selezione dei dipinti che nel corso di quasi mezzo secolo ha dedicato alla Basilica della Madonna della Salute di Venezia. La mostra, progettata due anni fa prima della pandemia, si propone con un significato in qualche modo votivo, ora che il contagio sembra stia esaurendo la sua forza. Ma vuole simboleggiare più in generale un ringraziamento, di ispirazione religiosa o laica poco importa, da parte di chi sia finalmente uscito da un periodo in vario modo difficile della propria esistenza.
Il concentrarsi dell’autore su un solo soggetto, ripreso e ripetuto innumerevoli volte, offre in questa esposizione la straordinaria opportunità di esplorare le infinite risorse della pittura. Siamo catturati dalla varietà delle interpretazioni, che restituiscono di volta in volta in modo nuovo la visione, connotandola con emozioni e suggestioni sempre diverse.
La reiterazione, figura della fedeltà, ci fa entrare nella tensione desiderante, mai placata perché mai soddisfatta, di chi cerca di appropriarsi di un bene agognato, che è però nella sua essenza inesauribile e perennemente sfuggente.
Del Giudice ha dipinto a lungo Venezia, le sue luci e le sue acque, con l’amore e la frequentazione assidua di un veneto non veneziano, alieno dalla retorica celebrativa come dalle seduzioni del pittoresco, ben consapevole di avere alle spalle un’immane e gloriosa tradizione vedutistica, ma fortemente coinvolto dalla storia e dalla cultura lagunare e dall’eccezionalità della sua fragile sussistenza. I dipinti dedicati al capolavoro del Longhena sono in qualche modo l’apice di questa ricerca.
La sua stessa sensibilità di artista non è esente dall’aver subito gli influssi della tradizione pittorica veneziana dal secondo Cinquecento al Settecento. È possibile riconoscere un’affinità tra il suo modo di dipingere e lo spirito dell’arte barocca, pittura, scultura o architettura che sia. La velocità della pennellata, magra e fluida, la sua mobilità irregolare, l’evanescenza di un tratto che toglie pesantezza alle forme ed esalta il carattere di apparizione fantastica della basilica, le vibrazioni sfumate che restituiscono la profusione dei decori: tutto riecheggia, reinterpretandola e attualizzandola, la lussureggiante fastosità del barocco.
Ma è un barocco onirico, sfuggente, emergente dalle nebbie lagunari come un’apparizione di sogno o come un ricordo che si dissolve nell’indistinto. Un barocco leggero e diafano, che smaterializza la monumentalità dell’architettura trasformandola in pura vibrazione della luce. Si compie il prodigio, coinvolgente come un enigma, di una pittura fortemente evocativa che, nel momento stesso in cui ci porta alla presenza di ciò che raffigura, lo rende inafferrabile, collocandolo in una lontananza irraggiungibile.

Corrado Castellani 
                                                                        

Paolo Del Giudice, nato nel 1952, vive e lavora a Treviso. Si è sempre dedicato alla pittura. Nel decennio 1973/1983 ha partecipato alle principali iniziative della Fondazione Bevilacqua La Masa. Dal 1985 è presente a Milano (galleria Avida Dollars e, dal 1992 al 2003, studio Gastaldelli) e a Roma (l’Attico di Fabio Sargentini) con varie mostre personali e di gruppo. Dal 2006 inizia una serie di cicli di grandi mostre in spazi museali in ambito nazionale. Tra questi: P.P.Pasolini: volti, 2006, Palazzo Ducale, Mantova; Viaggio in Italia, 2006-2007 Venezia, Spoleto, Bassano; Pietas Mundi, 2007 Galleria Sagittaria, Pordenone; Memorie di carta, 2008-2009, sei mostre in ambito nazionale; Verderame, 2010, complesso minerario di Valle Imperina (BL); Percorsi dipinti - sguardi quotidiani su Treviso, 2011, in nove sedi nel centro storico; Retrospettiva, 2012, ex Macello, Padova; Inseguire Venezia, 2017, Caorle; Angeli e camion, 2017, Villa Brandolini, Pieve di Soligo; Visioni del Sacro, 2018, Mantova; Grande Guerra - volti momenti relitti, 2018-2021, Mestre, Vittorio Veneto, Pordenone. È presente nei vari volumi de La pittura in Italia - il ‘900 e La Pittura nel Veneto - il ‘900 (Electa Milano).

 
 
 
 




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