La mezzofondista italiana, recentemente scomparsa, ha gareggiato anche a Pieve di Soligo quando, negli anni settanta, furono qui organizzati i campionati italiani di corsa campestre

La recente scomparsa di Paola Pigni, leggenda dell’atletica italiana, ha riportato alla luce un ricordo davvero speciale di Pieve di Soligo.

Ma andiamo per ordine. Chi era Paola Pigni? Fisico all’apparenza esile, nascondeva una forza e una caparbietà non comuni che, unite al duro allenamento, la portarono a raggiungere risultati che sono rimasti nella storia.

Ecco il suo palmarès:

  • Medaglia di bronzo agli Europei nel 1969 ad Atene;
  • Medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Monaco nel 1972;
  • Primatista del mondo sui 1500 metri col crono di 4’12″4 stabilito il 2 luglio 1969 nella Notturna all’Arena di Milano.
  • Tra il 1969 e il 1973 ha stabilito inoltre altri record mondiali su distanze che allora non erano olimpiche: 5000 (due volte), 10000, 3000 e miglio;
  • Nel 1973 è stata anche oro alle Universiadi di Mosca sui 1500;
  • Oro ai Giochi del Mediterraneo di Algeri sugli 800 e 1500;
  • 2 volte campionessa del mondo di corsa campestre nel 1973 e nel 1974.
Paola Pigni partenza Pieve

Proprio nella corsa campestre, per ben tre anni, Paola Pigni ha solcato i campi pievigini vincendo, nel ‘73 un titolo italiano.

Sì, avete letto bene: per ben tre volte la piccola Pieve di Soligo ospitò il campionato italiano di corsa campestre femminile portando l’élite del mezzofondo italiano dell’epoca nella Marca Trevigiana, dal 1971 al 1973.

Ad occuparsi dell’organizzazione di questo grande evento fu il mitico Club Guido De Rosso, che tanto ha fatto, non solo per il ciclismo come per altro abbiamo già lungamente detto qui, ma per lo sport tutto.

Quegli eventi sono rimasti impressi nella memoria di tanti appassionati di atletica, come ci ha raccontato Luciana Saccol, che in due di quelle gare ha corso, nella categoria allieve nel 1972 e piazzandosi al terzo posto nella categoria Juniores nel 1973.

“Ancora oggi, trovo dirigenti dell’atletica italiana che si ricordano dei campionati italiani organizzati a Pieve: organizzazione perfetta, premi come in nessun’altra manifestazione e un pubblico folto e partecipe assiepato ai bordi di quello che era (ed è ancora oggi) un anfiteatro naturale che sembrava disegnato apposta per gareggiare”.

Così mi ha detto Luciana al telefono, ricordando con emozione quei giorni.

Luciana Saccol premiata

Per lei, poter vedere Paola Pigni correre a Pieve fu una specie di sogno. All’epoca gli atleti che facevano notizia erano pochi e la Pigni era una di queste: a tutti gli effetti la più grande campionessa del mezzofondo che l’Italia avesse mai avuto. Luciana ci tiene a sottolineare che, anche dopo, solo Gabriella Dorio (per altro anche lei presente e vincente a Pieve sia nel 1972 che nel 1973) riuscì a superarla tant’è che loro due detengono ancora oggi le migliori prestazioni italiane di sempre nei 1500 metri.

Luciana ricorda che nel 1972 il clima non aveva per niente aiutato gli organizzatori: la pioggia torrenziale, il fango, il freddo non fermarono né loro, né il pubblico, né le atlete, rendendo, anzi, la gara ancora più avvincente. Il ricordo più caro per lei fu la visita a sorpresa che Paola Pigni le fece proprio a casa sua e la fotografia con dedica che conserva ancora con grande cura e che ci ha gentilmente concesso di pubblicare.

Paola Pigni dedica a Luciana

Ciò che venne fatto a Pieve di Soligo in quegli anni fu grandioso, non solo per gli appassionati di atletica leggera, ma per la cittadinanza tutta visto che che il piccolo paese della Marca divenne protagonista indiscusso delle cronache sportive di quei giorni.

“Ricordare Paola e quelle manifestazioni eccezionali è anche rendere merito a tutte le persone che in quegli anni hanno tanto lavorato per e nello sport a Pieve, soprattutto quelle che non sono più con noi”, così aggiunge infine Luciana.

Riportiamo, proprio con questo intento, le parole a testa di un articolo successivo alla gara del 1973, uno tra quelli che Luciana Saccol ha nella bacheca che la sua mamma, con amore, costruiva raccogliendo tutto ciò che la stampa riportava della figlia.

“Si lascia Pieve di Soligo, al termine dei campionati italiani, con la precisa sensazione che il cross femminile abbia trovato in questo centro di 7000 abitanti del Quartier del Piave la sua piccola capitale. L’organizzazione di una rassegna con 400 atlete in rappresentanza di 78 società è stata curata nei minimi particolari dal Club De Rosso, con l’apporto appassionato dell’intera cittadinanza. Il circuito perfettamente scelto e seguito, la temperatura mite, l’anfiteatro naturale delle prealpi venete hanno costituito altri ingredienti per la riuscita della manifestazione.”

Risultati campionati italiani pieve 73

Che dire? I toni, la cronaca, le foto ci riportano in un epoca che sembra lontanissima.

Molti, me compresa, non avevano idea che Pieve di Soligo avesse ospitato manifestazioni di tale portata e ci è sembrato doveroso ricordarlo.

Sarebbe bello, inoltre, poter dedicare uno spazio ai campioni dello sport della Marca, passati e attuali e a tutte quelle associazioni sportive che, nell’ombra, lavorano con dedizione e pazienza per la crescita dei nostri giovani.

Debora Donadel

Un grazie particolare a Luciana Saccol per la disponibilità e gentilezza e a Roberto Franceschet per aver scartabellato con pazienza nel vasto archivio fotografico per trovare le foto di quei giorni.

Prima, seconda e quinta foto dall’archivio di Roberto Franceschet, terza e quarta gentilmente concesse da Luciana Saccol

Paola Pigni corre a Pieve
Articolo precedenteL’ISOLA DEI MORTI A MORIAGO DELLA BATTAGLIA: UN’OASI DI PACE E MEMORIA
Articolo successivoTra le più note delle Colline del Prosecco: San Gallo a Soligo