Pasta e Fasoi
(Pasta e fagioli)
Ingredienti
250 g di fagioli secchi (borlotti)
Acqua per il condimento
1 patata
1 cipolla
1 gamba di sedano
1 carota
1 spicchio d’aglio
Alloro salvia e rosmarino raccolti in un piccolo mazzetto
200 g di tagliatelle all’uovo fatte in casa (in alternativa, della pasta corta di grano duro)
Sale
Pepe
Procedimento
Si mettono in ammollo i fagioli in abbondante acqua per una notte (almeno 12 ore).
Scolarli e frasferirli in una pentola, coprili con acqua, unire le spezie in mazzetto e le verdure tagliate a pezzetti.
Aggiustare di sale e far bollire lentamente, per almeno un’ora, togliendo le spezie.
Quando le verdure sono cotte, si passano le patate e parte dei fagioli al passaverdura (meglio sarebbe schiacciarli e togliere le bucce dei fagioli) e si rimettono nel loro brodo.
A piacere si aggiustano nuovamente di sale, s’impepa e si lascia sobbollire ancora la minestra per poi aggiungere pasta all’uovo fatta in casa. E’ di antico uso mettere, al posto della pasta all’uovo, del riso da minestra o utilizzare pasta di semola di grano duro di taglia piccola (ditalini o subiotini).
Si serve calda d’inverno e tiepida o anche fredda, d’estate.



Ci sono altre varianti che prevedono l’uso del solo rosmarino, o delle sole patate durante la cottura dei fagioli, chi usa cucinarli nel brodo di carne…
C’è poi chi aggiunge, insieme alla pasta, il radicchio tardivo di Treviso tagliato a tocchetti (se in stagione ovviamente) o un soffritto di pancetta o lardo.
Spesso la ricetta varia, non solo da paese a paese, ma addirittura da famiglia a famiglia!

Nella nostra zona, la tradizione contadina, prevede spesso la cottura con la cotenna del maiale; se volete usarla, si consiglia di immergere la cotenna di maiale in acqua in ebollizione facendola bollire per soli 5 minuti, scolarla, raschiarla e, solo allora, aggiungerla ai fagioli prima di iniziarne la cottura. Quando la minestra è pronta, levate la cotenna, tagliatela in listarelle e ponetene una per ciascun piatto.
(Se avete la fortuna di avere un pezzo di prosciutto crudo, magari l’osso con quel po’ di carne che non si riesce più ad affettare, seguite lo stesso procedimento della cottura con la cotenna…).

La panada veneta
Usare ciò che resta: oggi più che mai attuale!
La panada è una zuppa fatta con il pane raffermo. Per non buttare via il pane vecchio e servire un pasto caldo anche quando non c’era nient’altro. Esistono innumerovoli varianti per renderlo più ricca: con i pomodorini, con la passata di pomodoro, con le patate…etc
Noi vi proponiamo la ricetta tradizionale, la più semplice, con alcuni semplici suggerimenti per renderla più saporita.
Ingredienti (per 4 persone)
400 gr. di pane raffermo
acqua quanto basta
olio extra vergine di oliva
sale
pepe nero macinato
parmigiano grattugiato

Tagliate il pane vecchio o biscottato a pezzetti, mettetelo in una bacinella e copritelo di acqua.
Lasciatelo riposare così per circa 2 ore. Se ne avete e lo preferite potete usare il brodo vegetale o, per una versione ancora più ricca, quello di carne.
In una casseruola mettete un filo di olio e versatevi il composto di pane ed acqua. Fate cuocere a fuoco moderato per circa 1 ora, mescolando si tanto in tanto in modo da non farlo attaccare.
Terminata la cottura regolate di sale. Dovrà risultare una consistenza cremosa.
A piacere aggiungete poco pepe nero macinato, un filo di olio e del parmigiano grattugiato.
Servitela calda.

Volendo, poco prima di terminare la cottura, potete aggiungere il tuorlo dell’uovo, mescolando bene. Otterrete così un piatto unico ricco e gustoso.