Saranno una quarantina i Panevin che verranno accesi giovedì 5 gennaio nel Quartier del Piave e nella Vallata della Valmarino.

Il falò della notte della Befana ritorna dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia a far rivivere un’antica tradizione ancorata negli usi della nostra cultura contadina.

I riti di fuoco hanno accompagnato l’umanità nel corso dei secoli, in ogni angolo del mondo e in diversi momenti dell’anno.

Da noi il Panevin è simbolo di nuova vita, rito propiziatorio e rigenerativo.

Un rito che stava scomparendo ed è stato recuperato, valorizzato e reso “ecologico”. Arricchito da numerose attività culturali collaterali e condivise in tutto il Quartier del Piave e Vallata.

Ne abbiamo parlato ampiamente in questo articolo qui nel nostro blog approfondendo i vari aspetti della tradizione con brani tratti dal libro “El panevin: tradizioni popolari del Quartier del Piave e della Val Mareno” a cura del professor Enrico Dall’Anese e del compianto professor Paolo Martorel.

La cerimonia della benedizione del fuoco

Da quando il rito è stato recuperato dal Consorzio Pro Loco Quartier del Piave l’intenzione è sempre stata quella di rendere l’esperienza del Panevin un evento culturale corale di tutto il territorio.

Grazie al coordinamento del Consorzio, dal 1992 la notte del 5 gennaio, sono oltre 40 i Panevin accesi contemporaneamente al suono prolungato dell’Ave Maria. Ogni anno, il fuoco viene benedetto in una diversa località, dalla quale partono poi le staffette per portare il fuoco in tutti gli altri Panevin del territorio.

Quest’anno, dopo due tentativi andati a vuoto, finalmente, la Cerimonia di Benedizione del Fuoco si svolgerà a Mosnigo di Moriago della Battaglia.

Si inizierà alle 17.00 con la rappresentazione “Faville di Palù” un racconto corale su testi interpretati da Monica Stella, Sara Stella e Paolo Manto con canti della Corale “Libere Armonie”, immagini del Foto Club Sernaglia e musiche del Corpo bandistico di Moriago.

Il racconto ci trasporterà all’interno dei Palù attraverso gli occhi di chi li ha vissuti. Si racconteranno i Palù e le loro acque per arrivare al fuoco indissolubile del Panevin.

Lo spettacolo, ideato e diretto da Monica Stella, ci accompagnerà nell’attesa della Benedizione del Fuoco che avverrà alle ore 18.00.

Da quel momento partiranno i vari tedofori che porteranno il fuoco nei quasi quaranta Panevin del Quartier del Piave e della Vallata che verranno accesi, simultaneamente, tutti insieme, alle ore 20.00, al suono prolungato delle campane che scandiranno l’Ave Maria.

Il significato e le regole

Quello che il Consorzio Quartier del Piave ha sempre voluto comunicare è che il Panevin non si si riduca a mero folklore, ma possa recuperare, almeno in parte, il suo più genuino significato

Perché questo avvenga, ogni anno, viene stilato un vademecum che accompagna il programma della serata al quale tutte le Pro Loco e le associazioni che organizzano i falò devono attenersi.

Nessuna sfida di grandezza, canti popolari e non petardi o fuochi artificiali, legna vergine e idonea (non si possono usare ramaglia verde, residui di potatura di siepi, tralci di vite e di qualsiasi altro materiale inquinante), sicurezza, e regole comunali assolutamente da rispettare.

Il legame che va sottolineato è quello che lega tradizione popolare e Comunità. Non dimentichiamo che una delle simbologie del Panevin è sempre stato lo spirito di solidarietà tra i membri della famiglia, della borgata, dei paesi.

Il fuoco del Panevin come rigenerazione e concetto di potenza vivificatrice: da sempre, il suo calore ha invitato la gente a stare insieme mettendo in fuga il gelo della solitudine.

Intorno al Panevin si canta, si mangia la Pinzha, si beve un buon brulè per i più grandi o un tè caldo per i più piccoli. Si osserva insieme la direzione del fumo e delle faville traendone gli auspici che i nostri avi ci hanno insegnato a leggere: se le faville sciamano verso occidente sarà un anno ricco, se tendono verso oriente ci aspettano tempi di magra.

Fun verso sera poenta pien caliera fun verso matina ciol su ’l sac e va a farina.

Ma in fondo, superstizioni a parte, l’importante è ritrovarsi intorno a un fuoco e stare in compagnia. Soprattutto dopo gli anni difficili appena trascorsi.

Ecco l’elenco dei Panevin 2023:

Cison di Valmarino Case Marian
Rolle Ex Scuole Elementari
Tovena Via Nazionale

Farra di Soligo Località Col di Attila
Col San Martino Canal, San Vigilio, Cavre
Soligo Area Festeggiamenti

Follina Polivalente La Marcita
Farrò Parco della Chiesa
Valmareno in Piazza

Miane Centro Polifunzionale
Combai Curva del Cristo
Premaor

Moriago della Battaglia presso il Musichiere
Mosnigo Vicino Chiesa, Via Capitello

Pieve di Soligo Casa di Riposo
Al Patean Via Gramsci, Campo Rugby

Solighetto Sezione Alpini Solighetto

Refrontolo Tempietto Spada

Revine Lago 
Santa Maria 
di fronte Municipio

San Pietro di Feletto Vicino La Pieve
Santa Maria di Feletto Piazza
Rua di Feletto Vicino la Chiesa

Sernaglia della Battaglia Via Gravette
Falzè di Piave Al Pedrè
Fontigo Campo sportivo

Villanova Vicino la Chiesa

Tarzo Via Trevisani nel Mondo
Colmaggiore

Vidor Area Festeggiamenti
Colbertaldo Madonna delle Grazie

Susegana
Colfosco 
Parco Amicizia
Collalto Area Festeggiamenti

“Dio ne dàe bontà e sanità e pan e vin!”

VIADebora Donadel
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