Il Col Castelletto e le miniere di lignite nelle colline tra il Soligo e il Lierza

Questa volta non ci occuperemo solo di un singolo colle, ma più genericamente di una caratteristica delle colline comprese soprattutto tra i fiumi Soligo e Lierza. 

Nelle escursioni fra quei bei panorami è facile imbattersi in qualcosa di simile ad una grotta, ad un antro.

Sono le vecchie miniere di lignite, prodotto che alimentò per secoli i fuochi dei magli della Valle del Soligo.

Intorno al 1850 un tedesco, un certo Smith, compì nella zona del Castelletto, tra Solighetto e Pedeguarda, le prime ricerche di lignite a scopo industriale e scavò una galleria della quale esistono ancora tracce presso il col Castelletto, che allora veniva chiamato la “castella della fantasima”.

Castelletto

Nel primo Novecento le ricerche furono continuate dall’ing. Domenico Ruggini di Arezzo. Tra le due guerre l’azienda “Carboni d’Italia” fu incaricata di condurre esaurienti ricerche in estensione e profondità, in collaborazione col famoso geologo Dal Piaz dell’Università di Padova.

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Abbiamo in proposito una testimonianza del prof. Giovanni Possamai, personaggio illustre di Solighetto, che riferisce come il materiale che andava affiorando fosse ottimo. Si trattava di lignite picea che dava 7.000 calorie, non conteneva zolfo e lasciava pochissime ceneri. L’estrazione fu conveniente, dal punto di vista economico, fino alla fine della seconda guerra mondiale.

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Testo di Enrico Dall’Anese, Magazine Ottobre Eventi Venetando

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