Il passaggio del Giro ci da l’occasione per ricordare un grande amico del ciclismo, Gianni Spina. E non solo.
In occasione del passaggio del Giro d’Italia si è voluto ricordare l’impegno di Gianni Spina e del Club Sportivo Guido De Rosso. Per chi non lo sapesse Guido De Rosso, classe 1940, di Farra di Soligo, è stato un ciclista professionista dal ‘62 al ‘69, campione italiano in linea nel ‘64 e con un ricco palmares di vittorie e piazzamenti (terzo e quarto al Giro, settimo al Tour per dirne solo alcuni). Attorno al giovane campione si strinsero allora gli appassionati della zona.

Era l’epoca in cui la fiorente azienda del mobile viveva un vero e proprio boom economico: gli imprenditori della zona appassionati loro stessi, Gianni Spina, grande e indimenticabile tifoso e passionario, e il nascente Club Sportivo Guido De Rosso, con grande impegno e lavoro riuscirono a portare nei nostri paesi il giro del Veneto, nel 1968, e a organizzare il 1° Gran Premio Industria del Mobile Quartier del Piave, nel 1969, dando il via a una tradizione che ha portato sulle nostre strade gare di prestigio sempre più crescente.

Per ricordare quegli anni, Gianni Spina, ma soprattutto il clima di grande passione per il ciclismo che è stata ed è ancora adesso, caratteristica del nostro territorio, abbiamo sentito Albino Bertazzon, ora capogruppo della sezione di Pieve di Soligo dell’Associazione Alpini, ma per ben 44 anni, giudice di gara della Federazione Ciclistica Italiana. Trafelato e preoccupato per l’organizzazione della vigilanza lungo le strade del Giro (gli alpini, sempre in prima linea nella gestione di qualsiasi evento!) ci ha espresso tutta la sua amarezza per le restrizioni dovute alle norme anti-Covid.

“Dopo una vita dedicata al ciclismo, arriva una tappa come quella di domani, che avrebbe dovuto essere un bagno di folla, una grande indimenticabile festa e, purtroppo, bisognerà limitare qualsiasi cosa!”.
Ci ha ricordato di quanto, il nostro territorio abbia sempre risposto con entusiasmo e impegno al passaggio del Giro, ma anche di tutte le trasferte organizzate proprio dagli appassionati per seguire le grandi tappe dolomitiche.
Ci ha detto di Guido De Rosso: “È stato un grande campione, ancora adesso, quando l’incontro, non manco di ricordarglielo, ed è stato un collante per tutti gli appassionati dell’epoca proprio insieme a Gianni Spina”.

E proprio di Gianni ricorda l’entusiasmo fanciullesco con il quale lo accoglieva, quando tornato dalle tante esperienze di giudice di gara (6 giri d’Italia, un campionato mondiale su strada, uno su pista, uno di ciclocross, solo per citarne alcune), non mancava di portargli il “libretto” della gara che lui conservava con la stessa cura che riservava alle foto…e alle biciclette!
