La Festa di San Valentino a Sernaglia della Battaglia è sempre stato, per motivi diversi, uno degli eventi più attesi dall’intera comunità sernagliese e non solo.

Prima delle guerre, in coincidenza della festa patronale, si svolgeva a Sernaglia l’antica Fiera di San Valentino. Come si legge nell’antica locandina (tratta da L’emigrazione nel dopoguerra ed i Carri Allegorici di Sernaglia dal 1946 al 1998, Bongi, Balljana) si trattava di una fiera franca di tasse di posteggio in cui si commerciavano bovini, equini, suini e lanuti.

San Valentino Sernaglia della Battaglia

Fu Giocondo Pillonetto, sindaco poeta e visionario, a introdurre, nel 1946, la prima sfilata dei carri mascherati arrivata fino ai giorni nostri. Il perché e il per come di quel primo carro mascherato, con racconto giallo annesso, lo abbiamo raccontato qualche tempo fa qui nel nostro blog grazie alla preziosa testimonianza della figlia di Pillonetto, Silmava.

La Rai a Sernaglia della Battaglia

Nel 1951 la Rai venne a testimoniare quella che era una delle prime sfilate di carri mascherati della provincia di Treviso e del Veneto tutto.

La voce inconfondibile dei documentari dell’Istituto Luce enfatizzava quanto questa festa fosse importante per la gente di Sernaglia perché avveniva alla vigilia della partenza degli emigranti stagionali.

E di quanto i carri riflettessero uno dei temi cari a questi ultimi: le case che con tanti sacrifici costruivano nel loro paese d’origine con il sogno di ritornarvi definitivamente e ricongiungersi con le proprie famiglie.

Gente della Sernaglia

Nel 1960 la troupe della Rai tornò a Sernaglia per girare un cortometraggio tutto incentrato sugli emigranti, “Gente della Sernaglia”.

Gli attori di questo corto sono veri, presi dalla reale Sernaglia di quegli anni. I testi sono stati scritti da Lino Teofilo Gobbato, maestro indimenticato nonché ideatore e primo presidente della Comunità Emigranti di Sernaglia.

Il periodo descritto è duro.

Leonardo Autera autore e regista del docufilm, ricostruì quella che era la routine di una comunità che cercava di emanciparsi grazie alla totale dedizione al lavoro: gli uomini emigrando, le donne lavorando in filanda.

Il focus è il sentimento di lontananza delle famiglie enfatizzato da un finale drammatico rappresentato come fosse un vero film.

Sentimento rappresentato con efficacia dal monumento eretto poco dopo al centro della piazza grande di Sernaglia dove prima sorgeva quello dedicato agli Arditi d’Italia, spostato appositamente.

Il Monumento all’Emigrante

Il Monumento all’Emigrante fu inaugurato il 13 agosto 1967, benedetto dal vescovo di Vittorio Veneto, Albino Luciani, futuro Papa Giovanni Paolo I.

Rappresenta un minatore a grandezza reale che scala la calotta del mondo, reggendo con la mano destra la vecchia valigia e sollevando con la sinistra una lampada ad olio.

Sotto alla calotta del mondo sono state raccolte in un’urna delle manciate di terra provenienti dai Paesi nei quali, intorno agli anni ’60, dei sernagliesi si trovavano a lavorare: Francia, Svizzera, Germania, Belgio, Austria, Rhodesia, Ghana, Congo, Australia, Brasile, Argentina, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada…

Qualche tempo prima, quelle manciate di terra, prima di essere mescolate insieme, furono benedette da Monsignor Mario Ghizzo, sernagliese, vicario generale della diocesi di Vittorio Veneto.

L’opera in ferro battuto fu realizzata da Eugenio Villanova; uno dei migliori artisti del ferro della zona. Era stato egli stesso un emigrante e preparò molti bozzetti prima di giungere al risultato finale. In queste fasi di progettazione non mancò l’attenta supervisione di Lino Teofilo Gobbato.

Nell’esecuzione finale, venne creato un contorno di aiuole, fontane e muretti in pietra. Su uno di questi si legge la dedica:

Alla nostra gente sparsa per il mondo come il grano

La festa di San Valentino a Sernaglia oggi

Foto di Gianangelo Breda, gentilmente concessa dal Fotoclub Sernaglia

Tanti anni sono passati da quelle prime sfilate dei carri ma la tradizione non si è persa. Il Comitato festeggiamenti Sernaglia prima, e la Pro Loco dopo, hanno portato avanti con impegno la tradizionale festa di San Valentino.

Ogni anno si rinnova questo appuntamento con la gioia e il divertimento.

La sfilata, le maschere, le giostre, lo stand enogastronomico della Pro Loco, sempre fornitissimo, e tanti eventi collaterali vi aspettano anche quest’anno: trovate il programma completo nel nostro sito e gli aggiornamenti costanti nella pagina Facebook della Pro Loco Sernaglia.

Nota bene: la sfilata dei carri mascherati di domenica 18 febbraio rientra nel programma di Carnevali di Marca!

Foto di copertina di Gianangelo Breda, gentilmente concessa dal Fotoclub Sernaglia: San Valentino 2023, il carro mascherato allestito per i settant’anni della Comunità Emigranti in ricordo del primo carro a sfilare tra le vie di Sernaglia.

VIADebora Donadel
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