Ogni territorio conserva storie che attendono solo di essere ascoltate: vite dedicate alla cultura, alla ricerca, all’accoglienza, capaci di trasformare luoghi familiari in punti di riferimento per intere generazioni.
Anche in questo appuntamento proseguiamo la nostra esplorazione alla scoperta di chi, con discrezione e passione, ha saputo dare forma all’identità delle nostre comunità, rendendole più ricche, consapevoli e ispirate.
Dopo la tappa dedicata a Follina, il nostro itinerario ci conduce ora nel cuore del Felettano, dove emergono figure che hanno lasciato segni profondi nella storia locale e nel panorama culturale veneto.
Persone iconiche del Comune di Follina
Don Nilo Faldon e Lia e Flaminio De Martin
Di Enrico Dall’Anese
Volendo ricordare un personaggio che in tempi recenti possa essere considerato “illustre”, sorge spontaneo il ricordo di mons. Nilo Faldon, scomparso nel 1921.

È stato ricercatore, bibliofilo e biografo. Autore di molte decine di pubblicazioni, ha tra l’altro studiato gli antichi Statuti medievali di Conegliano e si è occupato delle opere del grammatico cinquecentesco Alessandro Citolini, da lui ritrovate a Londra.
Ma la sua passione era soprattutto dedicata al Feletto, territorio che ha contribuito a far conoscere dal punto di vista culturale e paesaggistico approfondendone la storia e le tradizioni. Il presidente della Repubblica gli conferì la medaglia d’oro di benemerito della scuola, della cultura e dell’arte.
Fu membro della fondazione “Cima da Conegliano”, dell’Ateneo di Treviso e della Deputazione di Storia Patria per le Venezie.
Ma è doveroso ricordare in questa rubrica anche i coniugi Lia e Flaminio De Martin, personaggi che con la loro cultura e squisita ospitalità, hanno veramente concorso a rendere “illustre” questo territorio, divenuto per molti artisti famosi fonte di profonda ispirazione.

I coniugi De Martin fondarono, nel 1962 a Santa Maria, il Centro culturale denominato “Clan Verdurin”, un punto di incontro e polo di riferimento per artisti, pittori, scultori, poeti.
In questo cenacolo culturale privato si sono dati appuntamento i più grandi nomi del panorama artistico-culturale del Novecento italiano.
Il poco spazio a disposizione ci consente solo di ricordarne qualcuno.
Fra gli altri: Andrea Zanzotto, Giovanni Comisso, Carlo Della Corte, Alberto Moravia, Mario Soldati, Fulvio Tomizza, Diego Valeri, Neri Pozza, Toti Dal Monte, Mario Luzi, Carlo Bo, Massimo Cacciari, Giuseppe Mazzotti, Piero Chiara.
E ancora personaggi come: Walter Chiari, Federico Fellini, Stefania e Amanda Sandrelli, Oreste Lionello, Marcello Mastroianni, Rodolfo Sonego, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Gianni Minà, Lina Wertmuller, Stefano Zecchi, Gian Antonio Cibotto, Bino Rebellato, Fulvio Roiter e molti altri.




